lunedì 3 gennaio 2011

Finito un anno se ne affronta un altro, ma cosa ci aspetta?

E' facile dire che ci auguriamo un 2011 migliore dell'anno che ci lasciamo alle spalle.

Sarà un altro anno difficile, con la crisi che non è ancora alle spalle.
I mercati iniziano a dare qualche segnale, ma a crisi finita non sarà più come prima. E' improponibile pensare che valgano le stesse regole di mercato - e quello del lavoro non fa eccezione - che erano in vigore prima di questa crisi.
La vicenda FIAT ne è la chiara rappresentazione. E non è tutto bianco o nero. Posizioni radicali come quelle che la FIOM sta portando avanti credo possano nuocere alle relazioni sindacali che debbono evolvere, diversamente sono anacronistiche. Certo, devono essere salvaguardati i diritti fondamentali dei lavoratori, ma mi sembra che in questo caso non vi siano dubbi sul fatto che questo rischio non sia così reale.

Sarà sicuramente difficile, per la gran parte delle aziende, portare a casa gli ordini, erogare i servizi o produrre i beni che i clienti si apettano, in parole povere "vendere", ma sarà altrettanto difficile incassare. Temo che ritorni la situazione del secondo semestre del 2009, dove la forte sofferenza ha caratterizzato quel periodo.

Una sfida stimolante, per tutti!
Per me ancor di più, perché l'anno che mi lascio alle spalle mi ha "regalato" sicuramente più di qualche difficoltà, ma soprattutto l'aver avuto il dono della terza figlia è una spinta ancor più forte!

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