L'assenza da questo mio piccolo impegno è dettata molto da impegni famigliari, ma anche dalla situazione di mercato che mi ha portato - come tanti altri imprenditori - a concentrarmi maggiormente (e diversamente) sul lavoro.
E proprio la crisi sta facendo numerose vittime, più o meno famose: Diadora è una di queste.
Ora avrei tantissimo da scrivere, quale creditore di questa e di altre realtà del territorio, ma mi sento di condividere le riflessioni espresse da Luca Marcolin nel suo post Diadora, Geox e lo sport.
Un'aspetto a cui la stampa da sempre molto risalto è quello delle ricadute occupazionali, però non si da mai sufficiente rilievo a quello dei creditori, che con un concordato si ritrovano ad incassare percentuali irrisorie e quindi ad accollarsi i costi della crisi entrando così in un circolo vizioso. Valori, quelli occupazionali, che sembrano più importanti di altri. Sembrano.
Poi rimane la crisi, ma deve - l'imperativo è d'obbligo - esserci la voglia e l'impegno di tutti per "rialzare la testa", anche se è difficile, tanto difficile: ho appena terminato la telefonata ad un Cliente-Artigiano che ho chiamato e mi ha appena annunciato che sta chiudendo l'azienda. In bocca al lupo a lui ed ai suoi collaboratori, di cuore.
Valori, appunto ...
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